Il volume pubblicato nell’anno stesso della morte di Pigorini – Luigi Pigorini. Un maestro di scienza e di italianità – è una testimonianza straordinaria della presenza di Luigi Pigorini nella storia della cultura italiana, tanti e tali sono gli omaggi alla sua persona che si trovano in quel volume. Certo, la lunga e agiografica commemorazione di Ugo Antonielli qui contenuta ha oramai un valore anzitutto storico e chi oggi voglia farsi una prima idea della biografia di Pigorini potrà rivolgersi più utilmente al profilo tracciato di recente per il Dizionario biografico italiano, consultabile online. Ma il volume del 1925 conserva ancora una sua utilità pratica anche perché vi si trova di Pigorini una dettagliata bibliografia di 216 titoli divisi per anno di stampa, oltre che il suo dettagliato Cursus honorum, e dunque ci è parso utile riproporlo in questa sede. Analogo valore storico e documentario ha il necrologio scritto nello stesso 1925 da Carlo Marchesetti, e qui riprodotto, con una bibliografia di 361 titoli di Pigorini divisi in questo caso tematicamente.
La storia della paletnologia italiana ha iniziato ad essere vista in una nuova prospettiva a partire dagli anni ‘80 del Novecento. Il rinnovamento storiografico si sviluppò contestualmente ai progetti di riallestimento di diversi musei dell’Emilia-Romagna (Bologna, Parma, Imola, Modena), progetti che si basarono su una profonda riflessione storica e su ricerche di ampia scala, attente al contesto e spesso rivolte a una valorizzazione sistematica delle fonti archivistiche. In quell’ambito maturò ad esempio l’importante contributo di Andrea Cardarelli e Ilaria Pulini su Il metodo comparativo e l’origine dei musei preistorico-etnografici in Europa (qui riproposto).
I progetti sopra ricordati, associati alle approfondite indagini di Marcel Desittere, misero allora a disposizione una mole enorme di dati e una nuova sintesi, come mostrano i quattro saggi dedicati a Pigorini (qui riproposti) pubblicati in occasione della mostra «Le terremare si scavano per concimare i prati…», tenuta a Parma nel 1994. In quegli stessi anni – e precisamente nel 1992 – a Padova avveniva la straordinaria scoperta dell’archivio personale di Luigi Pigorini, di cui si era persa memoria. Qui riproponiamo il primo contributo dedicato a quell’archivio, in cui Giovanni Leonardi presenta e discute la documentazione considerata dispersa degli scavi della terramara di Castellazzo di Fontanellato. L’archivio di Pigorini è stato poi oggetto di numerosi contributi e di un grande progetto di digitalizzazione condotto dall’Università di Padova, descritto da Michele Cupitò e altri in un contributo consultabile on-line (allo stesso link è consultabile anche una descrizione dell’archivio storico del Museo preistorico-etnografico di Roma, con indice dei corrispondenti). Per la consultazione diretta dell’archivio è invece sufficiente andare qui.
La scoperta degli album di Castellazzo di Fontanellato comporta una piccola rettifica al saggio che Renato Peroni dedicò agli sviluppi degli studi di preistoria e protostoria in Italia, ma non ne intacca minimamente il valore. Quel saggio resta a tutt’oggi una sintesi storica fondamentale, di grande forza ed efficacia, e pertanto se ne riproducono qui le parti dedicate a Pigorini. Si segnalano in particolare per la loro lucidità le pagine dedicate agli anni definiti da Peroni dell’«accentramento», in cui con grande equilibrio viene delineato il passaggio di Pigorini da primus inter pares all’egemonia completa esercitata sulle ricerche italiane.
La sezione si conclude con tre contributi resi liberamente scaricabili per l’occasione, pubblicati negli atti del convegno organizzato nel 2011 in occasione dei centocinquanta anni dall’Unità d’Italia. I contributi selezionati affrontano aspetti specifici dell’attività di Pigorini: quello di Michele Cupitò e Silvia Paltineri ricostruisce il processo di elaborazione della ‘teoria pigoriniana’, evidenziandone alcuni punti sempre validi; Luigi La Rocca e Elisabetta Mangani propongono una sintesi aggiornata su genesi, sviluppo e fondamenti metodologici del Museo preistorico etnografico di Roma; il contributo generale a molte voci dedicato agli anni 1871-1925 permette invece un inquadramento d’insieme del cinquantennio di paletnologia italiana segnato dalla presenza di Luigi Pigorini.
(Massimo Tarantini)
Antonielli U., ed. (1925) - Un maestro di scienza e d'italianità: in onore di Luigi Pigorini (1842-1925). Roma: G. Bardi.
Marchesetti C. (1925) - Commemorazione di Luigi Pigorini in L'Archeografo triestino, s. III, vol. XII: 325-352
Cardarelli A., Pulini I. (1986) - Il metodo comparativo e l'origine dei musei preistorico-etnografici in Europa, in Dialoghi di Archeologia, Terza Serie, Anno 4 1986, Numero 1, Primo Semestre: 71-89.
Peroni R. (1992) - Preistoria e protostoria. La vicenda degli studi in Italia, in M. Angle et al. - Le vie della Preistoria. Roma: Manifestolibri: 9; 13-20; 30-41
Leonardi G. (1997) - I sette album di Castellazzo di Fontanellato: primi spunti critici sulla documentazione originale degli scavi pigoriniani, in Bernabò Brea M., Cardarelli A., Cremaschi M. (1997) - Le Terramare, la più antica civiltà padana. Milano: Electa: 70-81